
Davvero mangiare le banane verdi, può aiutare a prevenire il rischio di cancro? E’ una domanda, che visto le teorie che circolano da tempo, in tanti si sono chiesti. E a cui forse, è il caso di trovare una risposta concreta. L’argomento è davvero molto serio. Approfondiamo il discorso, per capire meglio.
Banane verdi: l’amido ha un grande potere
Secondo uno studio, portato avanti circa venti anni fa, pare che le banane verdi, possano essere un vero toccasana, per la salute di tutti. Da quello che è stato scoperto, pare che l’amido, presente, dentro questo frutto, possa ridurre il rischio di tumore, del 60%. E forse anche oltre. Un dato non da poco.

Insieme alle banane, questo amido, si trova anche dentro a: piselli, avena, cereali, pasta, riso e fagioli. Tutti alimenti, che in un modo o nell’altro, sono sempre presenti sulla nostra tavola, anche se in momento diversi dell’anno. E a secondo della stagione di riferimento. Per cui, alimenti, che possono considerarsi alleati.
Lo studio in questione, è stato portato avanti, dagli esperti dell’Università di New Castle. Una ricerca, che poi è stata anche pubblicata, e che di fatto, ha sottolineato, come l’assunzione di questo frutto, possa ridurre i tumori nella parte superiore dell’intestino. Tumori, che per i medici, sono sempre molto difficili da individuare.
Che cosa dice lo studio?
Nel corso dello studio, i partecipanti, hanno assunto una dose di questo amido. Conociuto, con il nome di amido resistente. Che poi, è lo stesso, di quello che si ottiene mangiando una banana, non troppo matura, e ancora verde. Una volta fatto questo, i risultati sono stati davvero sorprendenti, e incredibili.

Circa mille pazienti, con la sindrome di lynch, che poi è una malattia ereditaria, che aumenta il rischio di cancro, nell’intestino crasso e retto, hanno assunto, questa dose per un totale di due anni. E quello che è venuto fuori, è stato incredibile. Gli esperti, hanno scoperto, come questo amido, non ha influenzato il tumore dell’intestino.
Ma ha ridotto, quella che è l’incidenza, dei tumori, in altre parti del corpo. In modo particolare, per i tumori del tratto gastrointestinale superiore. Tra cui, anche i tumori esofagei, biliari, del pancreas e del tratto duodenale. Un effetto, incredibile, che si è iniziato a vedere, dopo il passare di dieci anni.
E ancora
La dose di amido, che è stata usata, nel corso della sperimentazione, equivale a mangiare una banana al giorno, sempre considerando quelle verdi, prima che possano diventare mature. L’amido, che è presente nelle banane, non fa altro che resistere alla rottura, e raggiungere l’intestino e cambiare i batteri, che sono presenti.

Insomma, l’amido potrebbe davvero essere un nuovo alleato. Alla fine dei conti, si tratta di un carboidrato, che non viene digerito nell’intestino tenue. E che poi, fermenta dentro l’intestino crasso, riuscendo a nutrire, quelli che sono i batteri intestinali sani. E cosi via. Fa un ottimo lavoro.
I ricercatori non hanno dubbi, l’amido è in grado di ridurre lo sviluppo del cancro. Riducendo di fatto, il numero di acidi biliari, che hanno il potere di intaccare il DNA, e poi portare alla causa, che conduce alla malattia. E’ una scoperta, che potrebbe di fatto cambiare ogni cosa.
Ma esiste un secondo studio
In un secondo studio, i partecipanti, hanno iniziato ad assumere amido, resistente a polvere o placebo, per ogni due anni. Ma alla fine del trattamento, non è stato evidenziato nessun cambiamento. Nessuna differenza, tra chi lo aveva assunto e chi no, per quello che concerne il cancro. Un particolare previsto dagli esperti.

Certi del fatto, che per potere iniziare a vedere qualche risultato, fosse necessario, attendere del tempo ulteriore. E per tale ragione, andare incontro, allo sviluppo, di uno studio ulteriore, che poi potesse portare, ai risultati, che abbiamo visto oggi, e di cui abbiamo appena parlato. Qualcosa di incredibile, sotto ogni punto di vista.
Nel periodo di attesa, ci sono stati poi, altri cinque casi. Tutti di tumori al tratto gastro intestinale. Lo studio, ha lo scopo finale, di capire, se le persone che hanno questa predisposizione, possano in qualche modo, sapere prima del previsto, verso che cosa stanno andando incontro. E in caso, combatterlo meglio.